Arte, dittatura e propaganda
Destinatari: Scuola secondaria di I e II grado
Luogo: Presso la sede della Fondazione, via Rovighi 57, Carpi / Scuola
Durata: 2 ore
Costo: 70 € a classe
Il laboratorio intende illustrare, con un ricco apparato iconografico, il rapido e progressivo mutare dei linguaggi dell’arte nella prima metà del Novecento, rispetto alla grande tradizione rinascimentale che aveva dominato la scena artistica occidentale per quasi cinque secoli.
L’attività propone agli studenti una riflessione sull’impatto creatosi tra le avanguardie artistiche e i regimi totalitari, sulle strategie politico-culturali adottate rispettivamente da Hitler e Mussolini, sull’impiego dell’arte come efficacissimo strumento di propaganda (anche a supporto delle leggi razziali). Attraverso l’analisi di fonti iconografiche e documentarie, i ragazzi potranno quindi mettere a fuoco i rapporti di interdipendenza tra arte e politica, ma anche quelli tra arti figurative, architettura, design, musica e cinema, che rappresentano una novità assoluta del Novecento. L’obiettivo principale è quello di stimolare un confronto e un dibattito sulla pluralità dei linguaggi proposti, anche in rapporto all’attualità.