2 marzo, Site specific, Museo al Deportato, Al Museo con i Classici: Una questione privata, di Beppe Fenoglio
| AL MUSEO CON I CLASSICI | MUSEO MONUMENTO AL DEPORTATO |
| SITE SPECIFIC | INCONTRI SPECIALI CON I LUOGHI |
La rassegna Al Museo con i Classici si propone di ospitare all'interno del Museo storie legate ai temi intorno ai quali il luogo stesso è stato pensato e realizzato.
> Giovanni Tesio, filologo e critico letterario già ordinario di letteratura italiana presso l’Università del Piemonte Orientale, ha curato la selezione dei testi e dei relativi brani presentati all'interno della rassegna.
> Simone Maretti darà corpo alle parole di un classico della letteratura resistenziale, nell'ambito delle celebrazioni per l'80° anniversario della Liberazione.
4° appuntamento edizione 2024-2025
2 marzo | ore 17-19 | Museo Monumento al Deportato
Simone Maretti legge Beppe Fenoglio | Una questione privata
Abstract | Una questione privata di Beppe Fenoglio |
Con Una questione privata Beppe Fenoglio ha dato vita a un racconto mitico, nel senso più letterale del termine... L'aura mitica non ha a che fare con la lotta partigiana, se non nella misura in cui anch'essa – come ogni altro dettaglio della storia – risulta marchiata a fuoco dal carattere e dalla natura del protagonista. Perché il protagonista di Una questione privata è mito. Il suo nome di battaglia – Milton – è mito. Il suo modo di 'sgocciolare' come i rami degli alberi in autunno è mito. I suoi silenzi sono mito. La sua capacità di ricordare il passato e – attraverso un tempo che non tornerà mai più – di 'sentire' in modo intenso, doloroso e proprio per questo vitale... questa capacità, soprattutto, è mito.
E poi le parole, le lettere, i versi di poesie e canzoni... Anche in questo Milton è inarrivabile, non replicabile – appunto com'è per i protagonisti del mito. A Fulvia scrive una lettera che comincia con 'Fulvia splendore'. E allorché la ragazza gli chiede, con civetteria, se davvero è splendida... Milton risponde: «No, non sei splendida». «Ah, non lo sono?» «Sei tutto lo splendore». «Tu, tu tu, – fece lei, – tu hai una maniera di metter fuori le parole… Ad esempio, è stato come se sentissi pronunziare splendore per la prima volta». «Non è strano. Non c’era splendore prima di te».
Già, le parole di Milton – anche se sono prese a prestito da poesie e canzoni – sembrano avere il potere di ricreare ogni volta il mondo, e di dare un senso alla vita…
La guerra non è la ragione di vita di Milton. È solo una parentesi, un momento di passaggio. La ‘questione privata’ del protagonista è il suo amore per Fulvia, il desiderio di non perderlo. Perché le cose preziose – come le parole, o i versi di poesie e canzoni – non meritano di essere abbandonate.
E così la lotta partigiana sulle colline piemontesi – che fa da cornice al racconto – finisce coll’acquisire valore e significato solo grazie alla capacità di Milton di rendere mitico tutto ciò che sfiora la sua esistenza…”
| Ingresso gratuito, posti limitati
| Iscrizione non obbligatoria ma fortemente consigliata
| Per iscriversi compilare il form prenota a fondo pagina sotto la galleria fotografica
Iniziativa realizzata con il sostegno del MiC - Ministero della Cultura, Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali