23 ottobre: MINO STEINER. IL DOVERE DELL'ANTIFASCISMO
Con l’editore, Marzio Zanantoni, parleranno del libro Giuliano Banfi, vice-presidente della sez. Aned Milano (Associazione Nazionale Ex.Deportati Lager Nazisti),
e Marzia Luppi. direttrice della Fondazione Ex-Campo di Fossoli.
dal link a fianco è possibile scaricare la locandina di presentazione dell’evento su progetto grafico di Anna Steiner.
Marco E. Steiner.
Mino Steiner. Il dovere dell’antifascismo.
EDIZIONI UNICOPLI, 2015
Mino Steiner, figlio di Emerico Steiner, industriale milanese di origine boema, e di Fosca Titta, sorella del baritono Titta Ruffo, è nipote, per legami famigliari, di Giacomo Matteotti. Laureato in giurisprudenza, inizia l’attività lavorativa nello studio dell’avvocato antifascista Lelio Basso. Con l’arrivo degli Alleati in Sicilia, viene contattato dai servizi segreti anglo-americani per il comando della prima missione segreta inviata oltre la linea del fronte in Nord-Italia: la missione “Law”.
Negli ultimi mesi del ’43, a Milano, progetta con Mario Paggi, Antonio Basso, Carlo E. Galimberti, Gaetano Baldacci e altri, un giornale di cultura politica aperto a tutte le idee antifasciste: “Lo Stato Moderno”. Arrestato dalla polizia politica il 16 marzo 1944, viene rinchiuso a S. Vittore, reparto SS; dopo sei settimane è trasferito a Fossoli e da qui il 21 giugno 1944 a Mauthausen. Muore nel sottocampo di Ebensee (Cement) il 28 febbraio 1945. Il libro ne traccia la biografia e riproduce una ampia parte di documenti inediti presenti nell’archivio di famiglia: lettere, scritti, appunti giovanili, bozze di articoli per la stampa, biglietti e corrispondenza clandestina da S. Vittore e da Fossoli.