àˆ online il video realizzato dagli studenti dell'IIS Martinetti di Caluso per il concorso: I giovani ricordano la Shoah
È online il video "Arte e Shoah" realizzato dagli studenti delle classi V D (Scienze Applicate), E (Scientifico) e G (Linguistico) del Liceo "Piero Martinetti" di Caluso (TO) nel corso dell'anno scolastico 2019-2020.
Il video, presentato al Concorso "I giovani ricordano la Shoah", affronta - in maniera interdisciplinare - il tema dell'arte durante il nazismo ed il fascismo attraverso l'opera del pittore Aldo Carpi. Clicca qui per aprire il video Arte e Shoah
I disegni di Aldo Carpi sono tratti da: “Diario di Gusen” la donazione dei disegni di Aldo Carpi al Museo Monumento al Deportato, Carpi, 1999. Centocinquanta opere di straordinario valore artistico e documentario sono state donate nell'aprile 1999 al Museo Monumento al Deportato dal figlio di Aldo Carpi, Pinin Carpi e dalla Fondazione Garzanti di Milano.
Aldo Carpi (Milano, 6 ottobre 1886 - Milano, 26 marzo 1973) celebre pittore, docente e direttore dell'Accademia di Brera, attivo nella Resistenza milanese, viene deportato a Mauthausen e a Gusen. Docente di pittura nell’accademia milanese (tra i suoi allievi Sassu, Morlotti, Dova, Longaretti) e vincitore in esposizioni a Parigi e alle Biennali di Venezia, nel 1944 in seguito alla delazione del modesto scultore fascista Dante Morozzi, Carpi viene arrestato in quanto ebreo e per attività antifasciste ed è rinchiuso nel carcere di San Vittore il 24 gennaio 1944; dopo un mese il pittore è tradotto a Mauthausen. Il suo numero di matricola è 53376. Il 7 maggio è trasferito nel sottocampo di Gusen.
Fin dai primi giorni di detenzione inizia a tenere un diario clandestino sotto forma di lettere alla moglie Maria Arpesani e disegna immagini di ciò che rimane della vita nel lager. L’esperienza della deportazione e della resistenza segnano la sua vita e la sua opera, a partire dal 1945, anno del ritorno in Italia e della sua elezione per acclamazione come direttore di Brera.
I disegni donati al Museo Monumento al Deportato, quasi tutti relativi alla vita nel campo di Gusen, sono stati realizzati poco dopo la liberazione, quando Aldo Carpi può dipingere liberamente ciò che per mesi gli si era fissato nella mente in modo indelebile.