08 settembre 2018

CAMPO DI FOSSOLI: 8 SETTEMBRE 1943

 

CAMPO DI FOSSOLI: 8 SETTEMBRE 1943

 

Così le giornate del’8 e 9 settembre 1943 nella Cronaca Carpigiana (1939-1945) di Don Ettore Tirelli:

orologi automatici

8 Settembre 1943    Il primo segnale della festività di Maria Vergine (Natività) è dato da un allarme durato dalle 22.45 di ieri (7) alle 1½ di oggi (8). Altro segno – ricordo di questa festività si è avuto con un secondo allarme dalle 11½  alle 12½. Altro segnale caratteristico affatto e che ha portato gli animi al colmo della gioia si è avuto nel pomeriggio. È venuta la pace! La notizia comunicataci da radio Londra è confermata da un proclama del gen. Badoglio trasmesso dalla radio. 

 

9 settembre 1943     Comincia la danza. Il popolino che si era dato alla pazza gioia e che credeva che nell’armistizio si avesse la pace, la fine della guerra, nello svegliarsi di stamane ha trovato la città in possesso delle forze tedesche. Gli amici di ieri sono diventati nostri nemici ma pur anco i nostri padroni. E non era questo da prevedersi se in Italia si avevano tedeschi in esuberanza? Elenchiamo: La ferrovia è bloccata. La Marelli passa in loro possesso, come pure gli uffici postelegrafici. Nel Campo Concentramento prigionieri i nostri soldati di guardia sono disarmati e fatti prigionieri, mentre il campo è tutto circondato da carri armati, mitragliatrici e cannoni. Pure i soldati acquartierati nella Caserma di S. Chiara sono fatti prigionieri, sebbene molti di essi, se non la maggior parte, si son dati alla fuga, favoriti dalle Suore Cappuccine che avevano appostato una scala ad una loro finestra. Ugual sorte è toccata ai nostri soldati di guardia al reparto ammalati inglesi presso l’Ospedale Ramazzini.

 
 
 
 
 

L’8 settembre 1943 è una data spartiacque non solo per la Storia italiana del ‘900, quanto per la storia del Campo di Fossoli. In quella data si chiude infatti la prima, cioè quella di  Campo per Prigionieri di Guerra – PG/73, delle quattro fasi di utilizzo.

All’annuncio dell’armistizio all’interno del Campo i soldati inglesi e italiani si ritrovarono in un attimo da nemici ad alleati ed iniziò l’attesa di ordini dall’alto. Ciò non avvenne e nella notte fra l’8 e il 9 settembre  il Campo fu circondato da un ingente spiegamento di truppe tedesche che entrarono in armi e se ne impadronirono.

Di lì a pochi giorni il contingente italiano di guardia e i prigionieri inglesi furono deportati in Germania e il campo abbandonato. Nel corso dello sgombero 3 soldati inglesi morirono a Fossoli e diverse furono le azioni di solidarietà compiute dalla popolazione locale verso i militari prigionieri,  costretti a trasferimenti a piedi lungo le vie cittadine, per raggiungere dal Campo la stazione dei Treni di Carpi.

Il Campo riaprirà  a distanza di pochi mesi sotto la diretta gestione della Repubblica Sociale Italiana quale luogo nazionale destinato all’internamento di ebrei e poi di politici.