Ripensare e insegnare il nazismo: Berlino, 3-8 dicembre 2013. Seminario di secondo livello per insegnanti di lingua italiana*
Organizzazione scientifica:
Mémorial de la Shoah
Gedenkstätte Haus der Wannsee- Konferenz
Gedenkstätte Deutscher Widerstand
Gedenkstätte und Museum Sachsenhausen
Stiftung Topographie des Terrors
Stiftung Denkmal für die ermordeten Juden Europas
Coordinamento di Laura Fontana per il Mémorial de la Shoah
col sostegno della "Conference on Jewish Material Claims Against Germany"
BANDO:
*Possono candidarsi alla partecipazione al seminario solo coloro che hanno partecipato alla formazione di primo livello organizzata dal Mémorial de la Shoah
(Università per docenti di lingua italiana “Pensare e insegnare la Shoah”, prima, seconda e terza edizione.
Il corso è aperto a 25 partecipanti.
Introduzione al seminario
Nell’Europa occidentale, a distanza di quasi settant’anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, il nazismo occupa indubbiamente una posizione centrale nell’insegnamento della storia del Novecento e nella trasmissione della memoria dei suoi crimini, a incominciare dal genocidio degli ebrei, la Shoah.
Sfogliando i manuali scolastici in uso nei licei in Italia come in Francia, la storia della Germania di Hitler, dei campi di concentramento, dello sterminio degli ebrei, pare rivestire un’importanza particolare, almeno a giudicare dal numero di pagine dedicate a tale periodo. Del resto, ogni anno – in particolare attorno al 27 gennaio – il Terzo Reich è al centro di una saggistica, narrativa, produzione cinematografica, teatrale e artistica quanto mai prolifica, tanto che oggi possiamo considerare il nazismo un fenomeno culturale in piena espansione, nonché l’evento di storia contemporanea (insieme alla Shoah che del nazismo è un suo tragico prodotto) più commemorato, dibattuto e reinterpretato al mondo.
Eppure, se la storia del nazismo - col suo nesso inscindibile nazismo-shoah –è diventata un evento centrale nella memoria collettiva, l’ignoranza del grande pubblico resta grande, tanto che di questo fenomeno ci si limita, spesso, a trasmettere un’idea generica di totalitarismo in contrapposizione al comunismo, oppure a farne una metafora del male assoluto e della deviazione della razionalità umana. Così, convinti di sapere già tutto su Hitler e sui lager, molti sfuggono alla comprensione profonda della natura specifica di questo regime politico che affonda le sue radici sia nell’Europa moderna dell’Anti-Illuminismo che in una storia per molti versi specificatamente tedesca (il Sonderweg, il percorso speciale di cui hanno parlato a lungo gli storici?). Un regime che ha pensato il male prima di compierlo e che ha saputo giustificare e condividere il crimine con le masse prima di metterlo concretamente in atto.
Pensare il male significa avvalersi del contributo intellettuale di intere categorie di persone (medici, scienziati, demografi, politici, giuristi, scrittori, ecc) che hanno saputo legittimare e sposare l’idea che sopprimere la vita di una parte dell’umanità fosse la chiave indispensabile per ottenere il benessere di un’altra e, più in generale, dell’intera società.
Oggi insegniamo e rappresentiamo il nazismo esclusivamente come repressione e violenza, dimenticando che esso è stato innanzitutto adesione, consenso, seduzione, entusiasmo da parte delle masse. Un consenso che ha iniziato a sgretolarsi solamente negli ultimi anni di guerra e che, per esempio, ha reso difficile una resistenza tedesca ben organizzata e capillare o un’aperta opposizione alla persecuzione degli ebrei.
Focalizzare la memoria solo sulla parte buia del fenomeno è, d'altronde, rassicurante. Ci induce a pensare che il nazismo sia stata una vergognosa parentesi nella storia, uno sbandamento della ragione, una sorta di ubriacatura collettiva, impedendoci di comprendere che continuiamo a vivere nella stessa civiltà che ha prodotto Auschwitz e nello stesso mondo che da un lato proclama i diritti umani e commemora la Shoah e dall’altro volta la testa di fronte ai massacri quotidiani in Siria o di fronte a qualunque prevaricazione e violenza ai danni di popolazioni inermi o di minoranze.
Col titolo di Ripensare e Insegnare il Nazismo, il seminario ambisce a proporre agli insegnanti di lingua italiana un’opportunità straordinaria di studio della storia della dittatura hitleriana attraverso sessioni di lavoro centrate sulla storiografia più recente del fenomeno e sui temi più dibattuti dagli esperti dell’argomento: la definizione e il ruolo dei “perpetrators” (carnefici o attori del crimine), l’organizzazione del terrore e della persecuzione, il ruolo effettivo della resistenza individuale e collettiva al nazismo, i campi di concentramento come struttura prioritaria del potere delle SS, la tipologia dei perseguitati e internati dei lager, la memoria pubblica del nazismo e il suo insegnamento, le memorie delle vittime del nazismo e la conflittualità tra le storie e la storia.
I partecipanti assisteranno a lezioni e parteciperanno a workshop tenuti da storici, specialisti ed educatori che lavorano presso alcune fra le istituzioni berlinesi più qualificate e strettamente legate, sia per ubicazione che per missione, alla storia stessa del regime nazista e della sua politica persecutoria: la Topografia del Terrore, la Casa della Conferenza di Wannsee, il Memoriale della Resistenza tedesca al Nazismo, il Memoriale degli ebrei d’Europa assassinati, l’ex campo di concentramento di Sachenhausen. Inoltre, visiteranno alcuni luoghi della memoria a Berlino e incontreranno direttori o educatori di musei e memoriali, ma anche alcune guide di lingua italiana a Berlino, riflettendo su come la topografia e l’architettura possano servire da strumenti di valorizzazione del passato e di insegnamento civico, ma anche su come la mediazione degli adulti nella trasmissione alle giovani generazioni di storie complesse come il nazismo rappresentino sfide educative irrinunciabili.
Un seminario itinerante, intensivo, ricco di incontri e con uno sguardo privilegiato sulla memoria del nazismo in Francia, Italia e Germania.
Un seminario in cui non c’è tutto quello di cui avremmo voluto dibattere, ma in cui crediamo sia possibile trovare numerosi spunti di approfondimento scientifico e didattico e, ce lo auguriamo, anche una rinnovata comprensione della memoria europea del nazismo e della Shoah.
Inizio e termine del seminario
I partecipanti si impegnano a partecipare al seminario nella sua interezza, dal giorno martedì 3 dicembre ore 19 al giorno domenica 8 dicembre ore 13.00.
Poiché la frequenza a tutto il corso è obbligatoria, si consiglia di verificare prima di iscriversi che le proprie possibilità di viaggio siano compatibili con tali orari.
Tra i relatori invitati: Georges Bensoussan, Johann Chapoutot, Wolf Kaiser, Peter Klein, Thomas Lutz, Lutz Klinkhammer, Ekkehard Klausa, Günther Morsch, Johanna Kootz, Uwe Neumärker, Stefanie Endlich.
Il programma definitivo sarà inviato ai partecipanti selezionati per il corso.
Modalità di iscrizione e criteri di partecipazione: (scaricare la scheda di iscrizione dal link a fianco)
Il seminario è promosso dal Mémorial de la Shoah che rilascerà un attestato di partecipazione con il numero di ore di formazione effettuato. Non è previsto esonero ministeriale italiano.
Il corso è a numero chiuso per massimo 25 persone ed è aperto solo a coloro che hanno partecipato ad una delle tre edizioni dell’Università italiana a Parigi “Pensare e insegnare la Shoah” oppure all’omologa Université d’été.
Ci si iscrive compilando in ogni campo e a mezzo di computer la scheda allegata (anche scaricabile dal sito www.fontana-laura.it) da spedire all’indirizzo mail: laura.fontana@memorialdelashoah.org
entro la data del 25 settembre 2013. Schede trasmesse dopo tale data, compilate a mano e non leggibili non verranno prese in considerazione.
Gli insegnanti in servizio avranno cura di iscriversi avendo preventivamente chiesto le opportune autorizzazioni alla missione.
Qualora le domande superino i posti a disposizione, verranno applicati i seguenti criteri di selezione delle candidature:
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Docenti di storia in servizio presso qualunque tipo di scuola pubblica o privata, docenti comandati, o guide presso istituti storici, musei, memoriali o associazioni (inclusi direttori di istituzioni similari) tra le cui missioni prioritarie ci sia l’insegnamento o la trasmissione della memoria del nazismo e della shoah.
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Ripartizione geografica
Età anagrafica (dai più giovani ai più anziani)
Particolare attenzione verrà posta nel selezionare domande di partecipanti particolarmente attivi in progetti o attività legate ai temi oggetto del corso.
I candidati ammessi al corso verranno informati entro il 15 ottobre e dovranno tempestivamente riconfermare la propria adesione inviando entro 10 giorni dal ricevimento della conferma il proprio biglietto elettronico che comprovi l’effettiva partecipazione (all’indirizzo mail: laura.fontana@memorialdelashoah.org).
In caso di mancato rispetto dell’invio del biglietto, l’adesione verrà considerata nulla e il candidato verrà sostituito con opportuna riserva.
Spese di partecipazione
La partecipazione al seminario è gratuita e include l’alloggio in hotel centrale a Berlino in camera a due letti con servizi privati, lezioni, visite, escursioni, materiali di lavoro, traduzione simultanea in italiano e la maggioranza dei pasti e delle cene da programma.
L’albergo prescelto è interamente prenotato per i corsisti e relatori del seminario. Non è dunque possibile alloggiare con parenti o accompagnatori, né alloggiare altrove (alcune sessioni si svolgeranno all’interno dell’albergo stesso, inoltre le visite e i trasferimenti partiranno sempre dall’albergo). Sono disponibili solamente 3 camere singole che verranno assegnate in caso di effettiva richiesta e che prevedono un supplemento a carico del partecipante di euro 25 a notte.
I partecipanti dovranno farsi carico delle proprie spese di viaggio dall’Italia a Berlino e ritorno e di alcuni pasti non inclusi nel programma.
Informazioni: solo tramite mail all’indirizzo mail: laura.fontana@memorialdelashoah.org