26 gennaio, Presentazione libro: Ebreo. Un storia personale di Emanuele Fiano
Ebreo. Una storia personale dentro una storia senza fine, di Emanuele Fiano
26 gennaio ore 18.30 La Fenice Libreria Carpi
> L’autore dialoga con Alberto Bellelli, Sindaco di Carpi | Pierluigi Castagnetti, Presidente Fondazione Fossoli > Ingresso gratuito senza prenotazione, fino ad esaurimento posti
Emanuele Fiano, ex deputato, riflette sul significato profondo di una parola antica e ricca di suggestioni e mette in ordine pensieri ad alta voce affinché la sua identità sia per sempre una domanda, che non conosce confini, che interroga ogni principio di autorità umana. «Noi siamo in viaggio, verso noi stessi, e gli altri». Fiano è un architetto e un politico, già consigliere comunale a Milano dal 1997 al 2006, poi deputato del Partito democratico. Dal 1998 al 2001 è stato presidente della Comunità ebraica milanese. Il padre, Nedo Fiano, transitato per il Campo di Fossoli, è l'unico sopravvissuto della sua famiglia al Campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. In Parlamento, Fiano si è occupato tra l'altro di temi inerenti la sicurezza, l'integrazione e la lotta alla discriminazione. Nel 2017 è stato promotore di un disegno di legge sull'apologia del fascismo. Tra le sue pubblicazioni: Il profumo di mio padre (Piemme, 2021).
Abstract Cosa vuol dire esattamente essere ebrei, cosa ha voluto dire e cosa sarà nel futuro? Questa domanda, apparentemente semplice, ha sempre prodotto risposte molto diverse tra loro, anche tra gli stessi ebrei; vuol dire essere fedeli di una religione? Vuol dire sentire di far parte di una tradizione o di una storia particolare? Si può essere ebrei e atei? Oppure ebrei laici? E ci chiedono, perché molti di voi ci tengono così tanto a essere differenti? Da cosa deriva la vostra differenza? È vero che vi sentite superiori? E perché? Potrei riempire molte pagine con le domande che mi sono sentito fare nel corso della mia vita e che mi sono fatto, e come me, credo, moltissimi ebrei. Questo testo non è un saggio sull'ebraismo, io non proverò a dimostrare una tesi o a confutarne un'altra; non vi troverete una professione di fede, e neanche di ateismo. Non vi troverete in alcun modo il tentativo di dimostrare la superiorità di un pensiero, di un credo o di una tradizione rispetto a un'altra.