Storia di una prigione che si è trasformata in una casa, a.s. 2017-18

 Nell’anno scolastico 2017/2018 è stato svolto Storia di una prigione che si è trasformata in una casa, un progetto particolare nato dalla collaborazione tra Fondazione Fossoli e la Cooperativa Sociale Accento - che si occupa di progettazione e gestione di servizi educativi e sociali rivolti a bambini e ragazzi da 0 a 29 anni, tra cui la Scuola dell’Infanzia Balena Blu, sita nel comune di Carpi.
Un progetto originale e pilota, rivolto ai bambini di 3 e 4 anni frequentanti il secondo anno della scuola d'Infanzia Balena Blu di Carpi, con il coordinamento delle loro maestre Melaina e Alessia.

Un semplice imprevisto, durante i primi giorni di ambientamento, ha messo in relazione i bambini della sezione 3 anni della scuola d’infanzia Balena Blu  con un piccolo essere vivente. La curiosità verso l’animale e la voglia di accoglierlo in sezione, hanno condotto il gruppo a costruirgli una dimora. Dal confronto tra coetanei, è nata la consapevolezza che il loro progetto iniziale avesse provocato all’animale la privazione di quei diritti fondamentali per la vita di ogni essere vivente: non è libero, è rinchiuso ed isolato da tutti i suoi affetti. I bambini hanno scelto quindi di progettare e costruire sulle fondamenta di quella che per loro era una gabbia, delle vere e proprie case, utilizzando materiali di scarto industriale. Si è così resa tangibile e concreta la trasformazione di un luogo di prigionia in una casa, attraverso un percorso che ha portato i bambini alla riflessione e al lavoro su temi quali la libertà e la reclusione.
Un progetto intrapreso con la Fondazione, perché il Campo di Fossoli nella sua storia custodisce anche il segno di una rinascita, di una riconversione da luogo di prigionia a “casa”, attraverso la storia di Nomadelfia, di Don Zeno e dei bambini che lì hanno vissuto. Una collaborazione, quella tra Accento e la Fondazione, che sostiene occasioni di confronto e di avvicinamento a temi essenziali quali la pace, la preservazione della memoria storica, l'interculturalità, con il desiderio di coltivare nei bambini i primi semi di quello spirito critico e senso civico indispensabili per la formazione di un adulto che sia prima di tutto cittadino, partecipe di una comunità rispettosa ed inclusiva, sensibile alla comprensione di un passato che sia da insegnamento per la realizzazione di un futuro migliore.